Blog

NCS / News  / Il colore: dal setting psicoterapico alla vita quotidiana (II parte)

Il colore: dal setting psicoterapico alla vita quotidiana (II parte)

(di Marianna Soddu)

Sicuramente il settore in cui l’uso del colore ricopre la più grande importanza è la psicologia infantile: il disegno del bambino infatti rappresenta quasi da solo un “test” proiettivo che il clinico attento deve poter interpretare a volte anche in assenza di un colloquio strutturato come nel caso dell’adulto. Il bambino infatti utilizza il disegno a volte per comunicare ciò che a causa di un trauma o semplicemente della scarsa maturità non riesce ad esprimere a parole. Tale comunicazione è spesso pressoché inconsapevole, o meglio non sempre volta alla comunicazione con altri. Il bambino nel disegno cerca di rappresentare il suo mondo interiore, cerca di comprenderlo e di “racchiuderlo” nei limiti del foglio per poterne contenere la complessità. È evidente come in questo caso l’utilizzo del colore sia assai importante: i bambini hanno capacità visive pari a quelle degli adulti, eppure a volte decidono di colorare un oggetto normalmente giallo, con un viola…