La Filanda

STORIA
La struttura dove sono intervenuta era un edificio costruito probabilmente intorno al XVIII sec. prima utilizzato come stazione di posta, poi convertito in filanda nel secolo del “boom” dell’industria serica novese, poi adibito a laboratorio e falegnameria all’inizio del XX sec., infine magazzino fino al 2010. La casa fa parte di un complesso di abitazioni che si sviluppano intorno ad una corte interna. Ho individuato una porzione verticale del fabbricato e ho deciso, insieme a mio marito, di farne la nostra abitazione.
STRUTTURA
L’intervento sulle strutture è stato importante perché l’edificio non era più stato toccato dai tempi della seconda guerra mondiale. Sono quindi stati studiati e rifatti tutti gli impianti e il tetto, in cui è stato ricavato un terrazzo, è stata rinforzata la struttura e le fondamenta con putrelle e calcestruzzo secondo le norme antisismiche vigenti, è stata sfondata una delle due volte per ricavare il doppio piano delle camere da letto e demolita parzialmente una delle volte al piano terra per creare la nuova scala e il vano ascensore.
IMPRONTA
Non abbiamo voluto stravolgere troppo l’anima di questo edificio che da alcuni secoli ormai fa parte del centro storico si Novi. Nondimeno avevamo chiare intenzioni di creare per noi uno spazio funzionale che rispecchiasse le nostre abitudini abitative, la nostra vita come singoli e come coppia.
Le parole chiave che ci hanno accompagnato per tutto il progetto sono state: praticità, semplicità, attenzione agli aspetti tecnologici ed energetici.
SPAZIO
La casa si suddivide in tre piani. La zona giorno al primo piano si apre su un ampio salone a doppia altezza, sul quale affaccia la porta di ingresso, la cucina aperta e il bagno principale. Al secondo piano invece c’è la zona notte con la camera principale, uno studio e un piccolo bagno di servizio. Il sottotetto da accesso all’esterno, con un terrazzo incassato nel tetto, dà cui si gode la vista sull’intera cittadina di Novi.
COLORI
La scelta cromatica ha dovuto combinare insieme materiali che già facevano parte dell’edificio, come i mattoni cotti, nuovi materiali, come la pietra serena e il gres porcellanato grigio cemento, e tutti gli elementi raccolti e costruiti nell’arco del tempo da noi, porte antiche in legno, mobili progettati e costruiti su misura,un argano, parte della storia dell’edificio, e molti altri che rendono la casa un ambiente ricco di dettagli e di storie da raccontare.
Le pareti quindi devono risultare uno sfondo efficace, con i giusti accenti cromatici, su cui poter narrare tale storia. Gran parte dell’interno è dipinto con idropittura bianca, solo laddove volevo sottolineare un pezzo o enfatizzare un angolo ho deciso di utilizzare colori uniformi che riprendessero intere pareti o volumi specifici, come per esempio:
– il richiamo del verde che corre nella sala, dall’angolo camino, all’ingresso, all’interno dell’armadio a muro fino all’arco dell’ascensore,
– la parete di sfondo del letto in noce antico progettato e creato su misura,
– i dettagli azzurri del bagno che passano dallo specchio, alla finestra ad arco, al mobile sottolavabo, in una sinfonia di richiami tra il grigio e il carta da zucchero,
– i verdi dell’esterno in scala cromatica dallo scuro al chiaro verso l’alto,
– il tortora e il cipria della scala che si alternano al bianco sulle pareti dall’ingresso al piano terra, fino al secondo piano aiutando la diffusione della poca illuminazione del vano scala.