PRP Piano di Riqualificazione Percettiva – Pantelleria

Luogo: Isola di Pantelleria
Committente: Comune di Pantelleria
Sponsor tecnico: Settef
Progettisti: B&B Colordesign & Partners
Giulio Bertagna
color designer,
Aldo Bottoli
color designer, +39.349.6182933,  aldo.bottoli@bebcolordesign.it
Marco Millozza
architetto

Colour Palette

NCS S 4020-R70B

NCS S 4020-R80B

NCS S 4020-R90B

NCS S 1505-G90Y

NCS S 4502-Y

SHOW MORE

NCS S 5502-Y

NCS S 3040-Y10R

NCS S 3040-Y20R

NCS S 6005-Y20R

NCS S 7005-Y20R

NCS S 8005-Y20R

NCS S 0804-Y30R

NCS S 1510-Y30R

NCS S 1515-Y30R

NCS S 2010-Y30R

NCS S 3010-Y30R

NCS S 3020-Y30R

NCS S 3030-Y30R

NCS S 3040-Y30R

NCS S 4010-Y30R

NCS S 4020-Y30R

NCS S 5010-Y30R

NCS S 6010-Y30R

NCS S 0603-Y40R

NCS S 1005-Y40R

NCS S 1505-Y40R

NCS S 1510-Y40R

NCS S 1515-Y40R

NCS S 1020-Y40R

NCS S 2010-Y40R

NCS S 2020-Y40R

NCS S 3020-Y40R

NCS S 4020-Y40R

NCS S 5020-Y40R

NCS S 0502-Y50R

NCS S 0907-Y50R

NCS S 1005-Y50R

NCS S 1510-Y50R

NCS S 1515-Y50R

NCS S 2010-Y50R

NCS S 2020-Y50R

NCS S 3010-Y50R

NCS S 3020-Y50R

NCS S 4020-Y50R

NCS S 5010-Y50R

NCS S 6005-Y50R

NCS S 7005-Y50R

NCS S 8005-Y50R

NCS S 2020-Y60R

NCS S 3020-Y60R

NCS S 3030-Y60R

NCS S 3050-Y60R

NCS S 4020-Y60R

NCS S 4030-Y60R

NCS S 5020-Y60R

NCS S 0804-Y70R

NCS S 1005-Y70R

NCS S 1510-Y70R

NCS S 1515-Y70R

NCS S 2010-Y70R

NCS S 2020-Y70R

NCS S 3020-Y70R

NCS S 3030-Y70R

NCS S 3050-Y70R

NCS S 4020-Y70R

NCS S 4030-Y70R

NCS S 5020-Y70R

NCS S 5030-Y70R

NCS S 6020-Y70R

NCS S 3050-Y70R

NCS S 4020-Y70R

NCS S 2010-Y80R

NCS S 3020-Y80R

NCS S 3030-Y80R

NCS S 3050-Y80R

NCS S 4020-Y80R

NCS S 4030-Y80R

NCS S 4040-Y80R

NCS S 5020-Y80R

NCS S 5030-Y80R

NCS S 5040-Y80R

NCS S 6020-Y80R

NCS S 6030-Y80R

NCS S 1515-Y90R

NCS S 8502-R

NCS S 1500-N

NCS S 5000-N

Descrizione

Descrizione sintetica del Piano del Colore PRP Piano di riqualificazione percettiva predisposto dai Color Designer Giulio Bertagna e Aldo Bottoli dedicato a tutto il territorio dell’Isola di Pantelleria.

Un innovativo piano del colore per l’isola di Pantelleria

Urbanità e decoro camminano insieme. Il piano del colore che intendiamo è un supporto all’urbanità e al decoro e non solo al “ marketing urbano”. E’ un fatto etico prima che estetico, di “abitabilità” per chi vi è nato e per chi vi è ospitato e non di folclore da cartolina.

Il piano del colore che noi abbiamo definito PRP Piano di Riqualificazione Percettiva considera tutto l’edificato esistente ne interpreta l’unicità, cerca di renderlo espressivo e rispettoso di chi vi verrà ospitato e, per questo, sarà più rispettato.

Ogni città piccola o grande che sia, è molto più estesa del nucleo originario e le sue porte si aprono verso sempre più estese periferie ricche di centri commerciali, complesse circonvallazioni, aree industriali e, in Italia, molto spesso anche verso aeroporti e porti marittimi. Questi sono gli accessi attraverso i quali si accede al nucleo storico e sono spesso caratterizzati più da abbandoni e casualità che da progetto e cura.

Ma l’anima dei cittadini che abitano o che transitano attraverso questi luoghi, non è di serie A o di serie B in funzione della vicinanza o meno con le piazze storiche o con gli affacci “da cartolina”, l’anima è solo una ed esprime un giudizio inappellabile dei luoghi che attraversa e che la accolgono. I muri “parlano” a chi li osserva e su questi muri è appesa l’identità di chi li abita.

Il piano colore tradizionale considerava solo il centro storico del nucleo urbano. Per redigerlo si interrogava l’architettura del luogo, i materiali in opera e le consuetudini rilevate sugli edifici ritenuti di valore storico testimoniale. Parlavano gli edifici, i documenti e le stratigrafie e il lavoro era più di ascolto che di invenzione. Oggi è necessario dare qualità urbana a periferie indistinte, a insediamenti sorti lungo assi viabilistici, a costruzioni  disseminate senza riguardo delle relazioni che pure si devono attuare per sentirsi parte di una comunità. Il piano colore PRP è una risposta a queste necessità; affronta tutto il territorio con l’obiettivo di rinforzare o costituire un “clima cromatico” che venga percepito come rappresentativo della storia e delle tradizioni locali per il centro e per le nuove periferie.

Obiettivi e parti costituenti del Piano del Colore PRP

Lo scopo di un Piano del Colore è quello di individuare e produrre una tavolozza coerente con l’identità del luogo. La tavolozza alla quale fare riferimento, deve offrire la possibilità di utilizzare un discreto numero di colori codificati e ritenuti confacenti al clima cromatico locale esistente o eventualmente progettato, ma non ammettendo l’utilizzo di tinteggiature casuali.

L’obiettivo è quello di rinforzare o costituire un “clima cromatico” che venga percepito come rappresentante della storia e delle tradizioni locali. Nel caso dei paesaggi con forte valenza storica e paesaggistica, consolidare i motivi di visita e permanenza turistica nel territorio.

Per attuare con efficacia il Piano del Colore PRP non è sufficiente la sola tavolozza generale di riferimento, sarà necessario adottare, oltre alle consolidate regole delle alternanze cromatiche nel caso di edifici adiacenti, le appropriate varianti di quelle che definiamo allogazioni dei colori di facciata (1).

1) Le allogazioni sono costituite da fasce, linee di confine e campiture di colori per costruire più o meno articolate unità percettive. Possono svolgere il ruolo di attrattori, oppure di distrattori per orientare lo sguardo dove si ritiene più utile. Sono accorgimenti che si configurano come veri e propri sistemi percettivi senza i quali riteniamo difficile potere sviluppare un organico progetto del colore. L’impiego delle allogazioni è parte integrante del Piano del Colore 2.0

Fanno parte integrante del Piano del Colore PRP la classificazione e la valutazione delle  diverse tipologie degli edificati presenti nel territorio. Tipologie rappresentate dal loro valore storico testimoniale, dall’impatto volumetrico, dall’insieme dell’aspetto formale in dialogo con il paesaggio circostante, dalla presenza o meno di aggetti, terrazzamenti e balconi. Per la maggior parte di queste tipologie ci si potrà attenere a una semplice regola generale di utilizzo dei colori della tavolozza associata alle indicazioni allogative oltre che all’alternanza cromatica tra gli edifici medesimi.

Gli elementi forniti dal Piano del Colore PRP:

1) TABELLA di impatto percettivo delle tipologie edilizie presenti sul territorio di riferimento

2) TAVOLOZZA generale identitaria

3) SCHEMA delle modalità distributive di assegnazione dei colori dei prospetti

4) MODELLI ALLOGATIVI di riferimento per le diverse tipologie edilizie presenti

5) DISCIPLINE

Specifiche degli elementi del Piano del Colore PRP

1) TABELLA di impatto percettivo delle tipologie edilizie presenti

Riteniamo che un Piano del Colore per assolvere al suo compito debba considerare tutto il costruito sul territorio in oggetto e non solo le parti considerate come storiche.

I colori della Tavolozza generale potranno essere utilizzati non solo negli edifici dei nuclei storico-tradizionali, ma anche sugli edifici di edilizia contemporanei, nonché sulle infrastrutture viabilistiche o tecnologiche, edifici commerciali o di trasformazione. L’ufficio tecnico competente, che gestirà il Piano del Colore, potrà individuare con facilità la tipologia edilizia per la quale venga fatta richiesta di costruzione o manutenzione. A questo scopo verrà fornita una TABELLA di impatto percettivo delle tipologie edilizie presenti, sincronizzata con le presenze edilizie del territorio di riferimento.

Per alcune tipologie di impatto percettivo, come più sopra accennato, non sarà sufficiente la semplice applicazione delle discipline di base, ma sarà necessario un progetto puntuale, affinché un’apposita Commissione possa valutare l’apparenza cromatica prevista per quell’edificio.

La TABELLA di impatto percettivo delle tipologie edilizie sottolinea la maggiore o minore criticità percettiva e rappresenta le diverse tipologie edilizie in base ai parametri che influiscono sull’impatto visuo-percettivo.

Elementi discriminanti sono la loro appartenenza alla categoria degli edifici storici o a quella dell’edilizia moderna diffusa edificata nel dopoguerra e il loro rapporto con il “paesaggio circostante”.

2) La TAVOLOZZA generale

La TAVOLOZZA generale di riferimento organizzerà i colori ordinandoli in gruppi e sequenze a seconda del piano di tinta, della chiarezza e della saturazione.

I colori inseriti nella TAVOLOZZA saranno rilevati dai prospetti degli edifici presenti sul territorio (se ritenuti di valore storico-testimoniale) e dai materiali tipici di costruzione.

I colori selezionati nel rilievo cromatico verranno poi declinati (lievi scostamenti di tinta-chiarezza-saturazione) in modo da costituire una discreta ampiezza utilizzabile ben codificata. L’ordinamento dei campioni-colore sarà fatta secondo il sistema di ottimizzazione HML (B&B Colordesign)

3) SCHEMA delle modalità distributive di assegnazione dei colori dei prospetti (regola delle alternanze cromatiche)

Si tratta di una serie di schemi in successione atti a indicare le possibilità di scelta dei colori disponibili in TAVOLOZZA, in base alla gerarchia imposta dal succedersi delle diverse attività di manutenzione delle facciate. Questo per evitare che adiacenze, prospicienze o estreme vicinanze riportino lo stesso colore.

4) MODELLI ALLOGATIVI di riferimento per le diverse tipologie edilizie presenti

Per le tipologie di cui alla TABELLA di impatto percettivo sopra descritta, per le quali sia sostenibile o consigliabile l’applicazione di due o più diversi colori, sono necessari suggerimenti di come configurare le diverse campiture cromatiche sui prospetti (allogazioni cromatiche) al fine di non rischiare atipicità non sostenibili.

5) DISCIPLINE

1. Attribuzione del colore a singoli edifici attigui – prospicienti.

2. Colori per i serramenti degli edifici residenziali.

3. Colori per i serramenti dei locali sul piano strada quando adibiti a locali pubblici, esercizi commerciali e artigianali.

4. Colori per gli infissi, ringhiere balconi e scale esterne, recinzioni private, cancelli.

5. Colori per le tende da sole.

6. Materiali di rivestimento e/o finitura dei prospetti degli edifici.

7. Edifici che presentino un impianto decorativo plastico di tipo tradizionale o storico.

8.   Colori per lʼarredo urbano.

Giulio Bertagna e Aldo Bottoli

BOX SETTEF

Settef ha donato a Pantelleria un progetto innovativo per contribuire al mantenimento dei  valori del settore edile dell’Isola e supportare le competenze dei progettisti e degli operatori del luogo.

La nostra collaborazione per l’attuazione del Piano Colore, é stata per Settef uno stimolo ulteriore al fine di migliorare la nostra politica di assistenza tecnica dedicata ai progettisti per l’ottimizzazione degli interventi di manutenzione e salvaguardia del territorio urbanizzato.

La pubblicazione del Piano Colore PRP di Pantelleria è stata fatta a cura di Settef alla quale i professionisti interessati possono rivolgersi per averne copia.

N.B. Tutti i colori qui riportati sono puramente indicativi perchè possono essere falsati dal grado di risoluzione della scheda grafica del computer sul quale vengono visualizzati. Per un’esatta valutazione fare riferimento ai campioni NCS.

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